Cosa sono i Collemboli

I collemboli (Collembola) sono piccoli invertebrati terrestri parenti degli insetti. Sono lunghi in media 1,5 mm e sono sprovvisti di ali, ma dotati della “furca”, un organo del salto che permette loro di compiere balzi anche di 300 volte le loro dimensioni corporee. Solo le specie adattate a vivere nel sottosuolo hanno perso questa capacità di saltare. Hanno una dieta molto varia, a seconda delle specie e dell’ambiente in cui sono, ma principalmente mangiano detrito organico, microorganismi, alghe e funghi. Alcune specie di collemboli che vivono soltanto sopra il ghiacciaio sono dette “pulci dei ghiacciai”.

Le “pulci dei ghiacciai”

Negli ambienti glaciali, così come in quasi tutti gli ambienti terrestri, i collemboli sono abbondanti e diversificati, ma solo alcune specie possono essere definite “pulci dei ghiacciai”: possiamo definire così soltanto quelle che vivono esclusivamente a contatto del ghiaccio e al di fuori del ghiacciaio non riescono a sopravvivere. Queste specie sono inoltre caratterizzate dalla pigmentazione scura, tendente al nero, e dalla capacità di formare densi popolamenti sulla superficie glaciale. Non vanno confusi con quelli che possono formare grandi popolamenti sulla neve alle quote basse, sotto il limite degli alberi.
Le pulci dei ghiacciai sono di particolare interesse conservazionistico dal momento che sono gli animali terrestri che sul nostro territorio più direttamente sono legati all’esistenza dei ghiacciai e che attualmente sono minacciate di estinzione per il riscaldamento globale. Scoperti nel 1841, da allora poco studiati finché non è stato iniziato lo studio condotto dal gruppo di ricerca promotore di CollembolICE (a questo link l’articolo scientifico che offre una prima panoramica su questa diversità). Ma ancora molto c’è da fare per indagare tutti i ghiacciai.
Su questi organismi si focalizza CollembolICE, per poterne esplorare insieme la biodiversità, monitorarla e, quindi, provare a conservarla.
Serve la collaborazione di tutti coloro che hanno a cuore la biodiversità ed ecologia alpina e che frequentano i ghiacciai, data l’urgenza ambientale dettata dal cambiamento climatico. La sfida ora è duplice: scoprire ciò che ancora non conosciamo e salvare quello che possiamo, prima che il ghiaccio – e con esso la sua biodiversità – rischi di scomparire per sempre.

Desoria saltans, Adamello (Italia). Ph. Barbara Valle